….Dove stiamo andando….
Dobbiamo necessariamente partire dal Regolamento Europeo 2016/429, noto come Animal Health Law (AHL), regolamento che ha cambiato un po’ le carte in tavola, aggiornando la normativa preesistente e arricchendola con alcuni concetti chiave.
Da questa regolamentazione europea, hanno preso vita tre decreti che modificheranno in gran parte la normativa nazionale e prevenderanno un nuovo sistema globale che toccherà da vicino la disciplina degli Animali da Compagnia, intesa non più come limitata a cani, gatti e furetti. Per la normativa comunitaria, quindi, potranno essere considerati “animali da compagnia” anche animali di specie esotica e selvatica. Si tratta di una novità assoluta. L’Unione Europea ha individuato i nuovi animali da compagnia per elencazione (Allegato 1-parte B del regolamento 2016/429):
-Invertebrati (eccetto api, molluschi appartenenti al Phylum Mollusca e crostacei appartenenti al Subphylum Crustacea)
-Animali acquatici ornamentali
-Anfibi
-Rettili
-Volatili: esemplari di specie avicole diverse da polli, tacchini, faraone, oche, anatre, quaglie, piccioni, fagiani, pernici e ratiti (Ratitae).
-Mammiferi: roditori e conigli diversi da quelli destinati alla produzione alimentare.
A questo punto, si è aperto un ulteriore dibattito “interno”.… Come conciliare la vita con un animale esotico, garantendo tracciabilità, registrazione, tutela delle norme sanitarie per l’uomo e l’animale, in un contesto che già faticava con l’iscrizione in anagrafe di cani e gatti? Lo spartiacque per distinguere fra divieti e deroghe consentite è dato dal criterio del pericolo per la salute, per l’incolumità pubblica o per la biodiversità. È rinviata a successivi decreti da parte del Ministero della Salute e della transizione ecologica l’elencazione delle specie animali vietate e di quelle “da compagnia”.
Si sono create, a questo punto, difficoltà gestionali e applicative, alcune delle quali ancora non hanno visto la luce, per quanto riguarda le nuove regole di identificazione, registrazione, possesso e detenzione responsabile.
Non sono mancati, infatti, scontri concettuali tra chi vorrebbe impedire del tutto la detenzione di animali esotici e chi, al contrario, vede nelle liste negative una limitazione priva di un sottofondo logico e normativo.
Ma rimaniamo sui fatti.
Con l’introduzione di questa normativa europea, mammiferi, uccelli, acquatici ornamentali e rettili hanno acquisito lo status di animali da compagnia in tutta Europa. E questo è un dato di fatto.
Nel maggio del 2022, il Consiglio dei Ministri ha finalmente dato il via preliminare all’emanazione dei 3 decreti che, nel complesso, delineeranno il nuovo impianto normativo. Ciascun decreto legislativo contiene rimandi ad ulteriori passaggi attuativi, tramite successivi decreti ministeriali e interministeriali, un percorso legislativo che avrebbe dovuto perfezionarsi entro il 2022 ma che – allo stato attuale – manca ancora di trattazione definitiva.